Come tradurre il testo contenuto nelle immagini

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Come tradurre il testo contenuto nelle immagini

By Marco Cevoli | Published  03/9/2009 | Technology | Recommendation:RateSecARateSecARateSecARateSecARateSecI
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Author:
Marco Cevoli
স্পেন
স্প্যানিশ থেকে ‍ইটালিয়ান translator
 
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È abbastanza frequente ricevere incarichi di traduzione in cui una parte del testo è racchiusa in una o più immagini. Pensiamo ad esempio a traduzioni di siti web, presentazioni in PowerPoint oppure documenti di marketing in formato Word con diagrammi copiati e incollati da altre fonti. Oppure, peggio ancora, un manuale di un programma informatico con una serie di screenshot. In tutti questi casi i consueti strumenti di traduzione assistita non ci vengono incontro. Difatti attualmente nessuno dei programmi in commercio è in grado di interpretare automaticamente il contenuto delle immagini. Per farlo sarebbe necessaria una funzionalità OCR che al momento non è stata ancora integrata (per ulteriori dettagli sull'OCR vedi articolo «...»). Ciononostante, possiamo seguire alcune semplici strategie per esportare e tradurre questi testi «intraducibili».

A prescindere dal tipo di immagini, si presentano innanzi tutto due complicazioni:
  1. conteggiare le parole da tradurre;
  2. esportare le immagini (se si sta lavorando in Word).
Il primo punto è chiaro: bisogna sapere a quanto ammonta il lavoro. Spesso presentare un preventivo con questa voce in una linea a parte funziona da deterrente nei confronti del cliente, il quale decide di non tradurre le immagini solo per risparmiare (lui denaro e noi una bella preoccupazione). Per eseguire un conteggio delle parole contenute nelle immagini si possono seguire due vie:
  • o si trascrivono a mano i testi in un file separato;
  • o si usa un programma di OCR.
La scelta dipende dalla quantità di immagini, dalla loro qualità e dalla velocità con cui è necessario ottenere questo dato. Se è veramente urgente, consigliamo di approssimare eseguendo un calcolo a mano. Se le immagini sono poche oppure di bassa qualità, vale la pena di digitare i testi in una tabella senza ricorrere a strumenti automatici, che invece si rivelano efficaci se le immagini sono in alta risoluzione, contrastate e senza sovrapposizioni. Per trascrivere le immagini in un modo sistematico e ordinato consigliamo di usare uno di questi due strumenti:
  • Webbudget di Aquino Software (http://www.webbudget.com/) , programma CAT specifico per la traduzione di progetti web che fra le altre funzioni offre quella di scorrere le immagini di un progetto, contrassegnare quelle che vanno tradotte ed esportare questa informazione in una tabella in Word o Excel. Il software è commerciale e costa attorno 395 euro.
  • Image Localization Manager (http://algomasquetraducir.com/2008/07/02/image-localization-manager/) programma open source creato da Pablo Muñoz, brillante specialista in localizzazione, che svolge praticamente la stessa funzione del precedente: permette di esportare in un file CSV o HTML il testo delle immagini da tradurre, precedentemente selezionate e trascritte. Dopo aver tradotto il file risultante è possibile ricaricarlo per consentire al grafico di modificare le immagini.

esiste un inconveniente: se le immagini sono contenute in un file word, come si possono esportare? Se infatti è facile inserire immagini in un file Word, lo stesso non può dirsi dell’esportazione. L’unico modo è attraverso il copia incolla, ma oltre ad essere macchinoso, non mantiene il formato delle immagini originali. L’alternativa allora è quella di salvare il file come pagina Web: Word salva il file come HTML e inserisce tutte le immagini in una cartella che ha lo stesso nome del file, più il suffisso _files. Se all’interno di Word si trovano immagini vettoriali (clipart), esse vengono salvate come WMZ o EMZ, versioni compresse dei formati WMF o EMF (Windows Metafile e Windows Enhanced Metafile) che si possono scompattare con qualunque programma zip.

Una volta conteggiato il lavoro, prima di procedere oltre dobbiamo considerare l'ambito del nostro lavoro, ovvero quale responsabilità abbiamo assunto quando abbiamo accettato il progetto. Se dobbiamo consegnare soltanto un testo bilingue perché qualcun altro si occuperà di eseguire il clean-up e procedere all’impaginazione, allora il metodo più semplice è quello di creare in un documento aggiuntivo una tabella con le seguenti colonne:
  • nome dell’immagine (se esiste);
  • riferimento esatto all’immagine, ovvero numero di pagina e ubicazione sulla stessa;
  • testo originale;
  • traduzione.
In tal modo il grafico potrà ricreare le immagini necessarie usando la nostra tabella come riferimento.

se il cliente si aspetta di ricevere un documento tradotto e impaginato, allora dobbiamo per forza estrarre il testo dalle immagini, tradurlo e «ricostruire» le immagini stesse. Se stiamo lavorando in Word o PowerPoint, il modo più rapido, ma non completamente privo di rischi, è quello di creare una casella di testo che vada a coprire il testo dell’immagine originale. Questo metodo è efficace quando dobbiamo tradurre didascalie di grafici, o semplici intestazioni, soprattutto quando il testo è in nero su sfondo bianco e il font è di tipo comune. Negli altri casi può essere difficile selezionare il colore giusto, oppure identificare e recuperare il font uguale all’originale. Il rischio intrinseco di questo metodo è che il lettore del documento tradotto sposti per errore le caselle di testo, rivelando il testo originale. A nulla serve specificare una posizione esatta della casella sulla pagina, perché se l’utente aggiunge altri elementi, può far scorrere il resto del testo e scombussolare tutto. Ricordiamo altresì che per spostare le caselle con maggior precisione è necessario tenere premuto il tasto CTRL insieme alle frecce, oppure, se si usa il mouse, tenere premuto il tasto ALT. In alternativa, se il cliente non ha specificato il formato di consegna, possiamo creare un file PDF che appiattirà il documento rendendolo del tutto simile a quello originale.

Oltre a questo metodo «rapido», ce n’è un altro: ricostruire l’immagine ex novo in un programma di ritocco fotografico (Photoshop, Gimp, etc.) Evidentemente qui entrano in gioco altri fattori, fra cui l’abilità del traduttore con questi strumenti e la complessità dell’immagine da tradurre e ricreare. La complessità è massima quando abbiamo a che fare con screenshot di un programma. Evidentemente è molto complicato ricreare uno screenshot, a meno che si disponga del programma localizzato nella lingua in cui si sta traducendo. Prima di imbarcarsi in questo genere di lavori consigliamo di:
  • chiedere al cliente se è assolutamente necessario tradurre l’immagine in questione;
  • accordare con il cliente un sovrapprezzo per questo servizio di grafica;
  • se retribuito e se il margine lo consente, affidare questo servizio a un grafico professionista.


Senza scendere nei dettagli dell’utilizzo dei programmi di ritocco di immagini, ricordiamo soltanto di mettere l’immagine originale in un livello a parte, bloccato, per usarla come modello. Se c’è bisogno di identificare il tipo di carattere usato nell’immagine, esistono un paio di siti che lo permettono: Identifont (http://www.identifont.com) e What's the font? (http://www.myfonts.com/WhatTheFont/).

In definitiva, come in qualunque progetto, l'importante è
  • sapere fin dall'inizio qual è il nostro ruolo e quali sono le nostre responsabilità;
  • usare il metodo adeguato al materiale con cui si sta lavorando;
  • usare gli strumenti adeguati al metodo scelto.


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