The winning entry has been announced in this pair.There were 52 entries submitted in this pair during the submission phase, 4 of which were selected by peers to advance to the finals round. The winning entry was determined based on finals round voting by peers.Competition in this pair is now closed. |
Ricordo di aver letto una volta che ci sono persone che usano il linguaggio per nascondere il proprio pensiero, ma l'esperienza mi ha insegnato che sono molte di più quelle che lo usano al posto del pensiero. La conversazione di un uomo d'affari dovrebbe essere regolata da norme meno numerose e più semplici che ogni altra funzione dell'animale umano. Tali norme sono: Avere qualcosa da dire. Dirla. Tacere. Il commerciante che inizi a parlare prima di aver ben chiaro cosa dire e che non si fermi appena detto ciò che voleva finirà trascinato in qualche processo o all'ospizio dei poveri, ed il primo è la scorciatoia per il secondo. Io mantengo qui un ufficio legale che mi costa molto denaro, ma serve ad evitarmi il ricorso ai tribunali. Va bene in visita a una ragazza o chiacchierando dopo cena con gli amici condurre la conversazione come una gita domenicale, quando si indugia qua e là a coglier fiori; ma in ufficio le tue frasi non dovrebbero essere che la distanza più breve fra due punti. Taglia introduzione ed arringa e affrettati a concludere. Ci vogliono sermoni corti per toccare l'anima dei peccatori; neppure i diaconi li vorrebbero lunghi. Lascia la prima parola agli sciocchi e l'ultima alle donne. Il prosciutto sta sempre nel mezzo del sandwich. Naturalmente imburrare un po' il pane non guasta, se è destinato a chi piace il burro. Ricorda anche che è più facile apparire saggi che dire cose sensate. Di' meno del tuo interlocutore e, più che parlare, ascolta; perché chi ascolta non svela sé stesso ma compiace la vanità di chi lo fa. Dai alla maggior parte degli uomini qualcuno che sappia ascoltare e alla maggior parte delle donne una buona risma di carta e ti diranno tutto quello che sanno. Il denaro parla - ma solo se il suo proprietario ha la lingua sciolta, e in quel caso le sue osservazioni sono sempre offensive. Anche la povertà parla, ma nessuno vuole ascoltare ciò che ha da dire. | Entry #9928 Winner
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C’è chi usa il linguaggio per mascherare il pensiero: l’ho letto una volta, ricordo. Ho constatato, però, che sono molti di più quelli che il linguaggio lo sostituiscono al pensiero. Rispetto ad ogni altra funzione dell'animale umano, la conversazione dell'uomo d'affari dovrebbe essere governata da regole meno numerose e più semplici: Avere qualcosa da dire. Dirlo. Tacere. Il commerciante che inizia ancor prima di sapere quello che deve dire, e prosegue dopo che l'ha detto, finirà in tribunale o in un ricovero per indigenti (il primo è la scorciatoia per il secondo). Io qui ho un ufficio legale che mi costa un sacco di soldi, ma almeno mi evita di intentare cause. Proporre discorsi in stile oratorio parrocchiale - con tanto di intervalli per cogliere le margherite - può andar bene quando sei con la ragazza, o parli con gli amici dopo cena; ma in ufficio le tue frasi dovrebbero coprire la distanza più breve tra due punti. Salta l'introduzione e la conclusione, e fermati prima di arrivare a inoltre. I peccatori, si sa, li acchiappi con le prediche brevi - e i preti non penseranno certo che quelle lunghe facciano al caso loro. La prima parola lasciala agli sciocchi, l'ultima alle donne. Il meglio del tramezzino sta sempre nel mezzo. Un velo di burro per parte certamente non guasta, purché il destinatario gradisca. Ricordati, poi, che è più facile apparire saggi che pronunciare perle di saggezza. Parla meno dell'altro, e più che parlare, ascolta: un uomo che ascolta non rivela nulla di sé, ma lusinga chi lo fa. Dai a un uomo un bravo ascoltatore, e a una donna abbastanza carta da lettere , e ti diranno tutto quello che sanno. Il denaro parla -- ma solo se il suo padrone ha la lingua lunga, nel qual caso non mancherà di offendere. Parla anche la povertà, ma nessuno la sta ad ascoltare. | Entry #8552 Finalist
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Ricordo di aver letto una volta che alcuni usano il linguaggio per nascondere ciò che pensano, ma in base alla mia esperienza posso dire che sono molto più numerosi coloro che lo usano invece di pensare. La conversazione di un uomo d’affari dovrebbe essere disciplinata da poche e più semplici regole rispetto a qualsiasi altra funzione propria dell’animale umano. Esse sono: Avere qualcosa da dire. Dirlo. Smettere di parlare. Iniziare prima di sapere cosa si vuol dire e continuare a farlo finché non lo si è detto porta il commerciante in tribunale o alla mensa dei poveri, e il primo è la scorciatoia per la seconda. Qui tengo in piedi un ufficio legale, ed è molto dispendioso, ma ha lo scopo di tenermi lontano da beghe giudiziarie. Il sostenere una conversazione come si trattasse di una gita scolastica, con soste per raccogliere i fiori, va bene quando si tenta di far colpo su una ragazza o durante una chiacchierata dopo cena con amici, ma in ufficio le frasi dovrebbero avere la minor lunghezza possibile tra due punti finali. Taglia corto con l’introduzione e l’epilogo, e fermati prima di arrivare al secondo. Per scovare i peccatori bisogna predicare sermoni brevi, ne sono convinti anche i diaconi. Dai agli stupidi la prima e alle donne l’ultima parola. Il companatico si trova sempre tra due fette di pane. Naturalmente una leggera imburrata da entrambe le parti non nuoce affatto, qualora sia destinata a un uomo che gradisce il burro. Ricorda, inoltre, che è più facile sembrare saggi che proferire parole di saggezza. Parla meno dell’interlocutore e ascolta più di quanto parli, perché chi ascolta non si svela e allo stesso tempo adula chi lo sta facendo. Dai alla maggior parte degli uomini un buon ascoltatore e a gran parte delle donne filo in abbondanza e ti diranno tutto ciò che sanno. Il denaro ha la voce grossa, ma solo se chi lo possiede ha la lingua lunga, e in tal caso i suoi commenti sono sempre offensivi. Anche la povertà ha una voce, ma nessuno è disposto ad ascoltare ciò che ha da dire. | Entry #8638 Finalist
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Ricordo di aver letto una volta che alcuni usano il linguaggio per nascondere il pensiero, ma la mia esperienza mi dice che un numero decisamente superiore di individui lo usano per sostituire il pensiero. Rispetto alle altre funzioni dell’animale umano, la conversazione di un uomo d’affari dovrebbe essere governata da un numero minore di regole più semplici: Hai qualcosa da dire. Lo dici. Smetti di parlare. Iniziando a parlare prima di sapere ciò che si vuole dire e continuando anche dopo averlo detto, un commerciante rischia di essere trascinato in tribunale o di finire in un istituto per indigenti; peraltro, il primo non è altro che un modo veloce per arrivare al secondo. Io faccio affidamento su un dipartimento legale che, pur costandomi denaro, mi tiene lontano dai tribunali. In compagnia di una ragazza o durante una chiacchierata con un amico dopo cena è accettabile condurre una conversazione che ricorda le escursioni domenicali fatte di pause per raccogliere i fiori, ma in ufficio ogni frase dovrebbe occupare la minore distanza possibile tra un punto e l’altro. Elimina l'introduzione e l'arringa, fermandoti prima di citare “in secondo luogo”. Per far pentire un peccatore occorre un sermone breve, e i diaconi stessi non crederanno di aver bisogno di un sermone lungo. Concedi la prima parola agli sciocchi e l’ultima alle donne. La carne è sempre in mezzo al panino. Va da sé che un velo di burro da un lato e dall’altro non fa alcun male, sempre a patto che il burro piaccia a chi mangerà il panino. Ricorda anche che è più facile apparire saggio piuttosto che dire cose sagge. Dì meno degli altri e ascolta più di quanto parli perché, mentre ascolta, una persona lusinga il proprio interlocutore senza rivelare nulla di sé. Dà a un uomo qualcuno che lo ascolti con attenzione e alla maggior parte delle donne carta a sufficienza: ti racconteranno tutto ciò che sanno. I soldi parlano, ma solo se chi li possiede è un chiacchierone, e in tal caso le sue osservazioni sono sempre offensive. Anche la povertà parla, ma a nessuno interessa sapere ciò che ha da dire. | Entry #9934 Finalist
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